Quattro secoli di tradizione
Attingendo le sue origini nel Portogallo delle grandi scoperte, la famiglia de Picciotto coniuga da dieci generazioni l’arte del commercio e della diplomazia. Testimoniata da una lunga stirpe di commercianti e di consoli di alta levatura, questa tradizione vive ancora oggi, in particolare grazie alla banca d’impronta familiare, fondata nel 1969 da Edgar de Picciotto, che ne rappresenta al contempo la continuazione e il risultato naturale.
Dalla diplomazia alla finanza
Lo spirito del commercio e della diplomazia sono i due pilastri portanti sui quali si è costruita la prosperità della famiglia de Picciotto. Questa preziosa eredità ha permesso a Edgar de Picciotto di costituirsi una solida rete e di alimentare i suoi progetti.
L’intelligenza della finanza
Edgar de Picciotto si trasferisce in Svizzera nel 1954 per proseguire gli studi. Suo suocero, ai tempi azionista di diverse banche a Ginevra, lo spinge a interessarsi più da vicino al mondo della finanza e gli organizza stage presso società d’investimento, un’esperienza che metterà in luce il suo spiccato senso per gli affari. È allora che scopre la City di Londra e, soprattutto, gli Stati Uniti, dove è particolarmente attirato dal modello di crescita basato su fusioni e acquisizioni. Nel 1956 entra nella Société Bancaire de Genève e comincia così una carriera dedicata alla gestione patrimoniale, che non abbandonerà più.
Nascita di una Banca
Avviato al mondo della finanza da suo suocero, Edgar de Picciotto rivela ben presto un talento innato per gli affari e doti d’ingegneria finanziaria senza pari.
Deciso a fondare la propria banca, nel 1969, Edgar de Picciotto crea la Compagnie de Banque et d’Investissements (CBI). Per la cronaca, il nome di Union Bancaire Privée (UBP) che voleva dare al suo istituto era stato rifiutato dal registro di commercio, giudicandolo troppo altisonante per questa giovane società dotata di un patrimonio di otto milioni di franchi. Eppure, il giovane e risoluto imprenditore raggiungerà comunque il suo scopo … solo un po’ più tardi. Così, dopo un primo anno di attività, i risultati sono evidenti: un utile importante e già una ventina di collaboratori al suo fianco. In mezzo secolo la Banca, che prenderà finalmente il nome di UBP nel 1990, non ha mai smesso di crescere. Si è imposta anche come istituto degno di rispetto e riconosciuto dai suoi pari.
Una crescita frutto di acquisizioni
Sin dall’inizio Edgar de Picciotto sa che la Banca deve raggiungere una massa critica. Gli si prospettano due soluzioni: crescere in modo organico oppure procedere a un’acquisizione di spessore. Conosciamo la sua scelta. Dopo una prima serie di operazioni, l’acquisizione di American Express Bank nel 1990 moltiplica per quattro le dimensioni della sua impresa. Con un controvalore di 1,2 miliardi di CHF, si trattava all’epoca della più importante operazione bancaria mai realizzata prima in Svizzera. Oggi la Banca ha alle spalle non meno di sedici acquisizioni, tra cui alcune importanti: DBTC nel 2002, ABN AMRO nel 2011, Lloyds nel 2013 e Coutts International nel 2015, che gli spalanca le porte dell’Asia.